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Beauty Mania: quando la bellezza diventa ossessione

In questi giorni ho letto un libro molto interessante, Beauty Mania, che parla dell’ossessione della bellezza di cui la nostra società è intrisa.

Sembra infatti che la cosa più importante per una donna debba essere la bellezza: non importa quanto sia intelligente, capace, brillante; sarà sempre giudicata per il proprio aspetto.

Ebbene, vi confesso che l’autrice, la psicologa Renee Engeln, mi ha fatto profondamente riflettere su quanto questo tema riguardi tutti noi e anche il mio lavoro.

Ecco gli spunti principali di Beauty Mania:

 

LA CONTRADDIZIONE DELLA NOSTRA SOCIETÀ

I canoni estetici attuali sono assolutamente irrealistici per la stragrande maggioranza delle donne. Eppure, se ci preoccupiamo della bellezza siamo accusate di essere troppo superficiali. Viceversa, se non lo facciamo, siamo inesorabilmente giudicate per questo.

 

I DANNI DELLA BEAUTY MANIA

Dopo una lunga ricerca condotta su donne dai 7 ai 60 anni, l’autrice giunge alla conclusione che la Beauty Mania crea danni fisici (disturbi alimentari, ad esempio) e psicologici (depressione), ma anche danni sociali: pensate allo spreco di tempo ed energie che si potrebbero investire in altre attività più produttive e soddisfacenti.

 

OGGETTIVIZZAZIONE DELLA DONNA

Ogni volta che giudichiamo una donna (solo) per la sua bellezza, stiamo ignorando un universo di qualità che questa può avere come persona: intelligenza, sensibilità, capacità. Così facendo, la oggettivizziamo. Spesso, purtroppo, noi donne siamo vittime e carnefici di questo meccanismo perché lo interiorizziamo talmente tanto da infliggerlo a nostra volta alle altre donne.

 

È UNA QUESTIONE DI GENERE

Le ricerche della Engeln coinvolgono sia uomini che donne, ma non è difficile immaginare che la faccenda riguardi soprattutto queste ultime. L’attuale generazione di donne è la più istruita e colta della storia. Il numero di donne laureate supera ormai da trent’anni quello degli uomini. Eppure la beauty mania è alimentata da una cultura che si concentra più sull’aspetto delle donne che su ciò che possono dire, fare o essere.

 

SI INIZIA DA BAMBINI

Finché ci complimenteremo con le bambine per il loro vestito e con i bambini per i loro traguardi, non ne usciremo! Sin da piccoli, (in assoluta buona fede) stiamo insegnando ai maschi ad essere bravi e alle femmine ad essere belle. Insegniamo alle donne che la loro risorsa principale è l’aspetto fisico: la bellezza come mezzo indispensabile per il successo e la felicità.

 

IL RUOLO DELLA MODA NELLA BEAUTY MANIA

L’irragiungibilità degli standard di bellezza non fa altro che aumentare la frustrazione. Le modelle in passerella sono sempre più acerbe: il corpo perfetto e le taglie sempre più piccole prendono a riferimento uno stereotipo che non può corrispondere ad una donna comune in età adulta. Il costante senso di inadeguatezza è inevitabile.

 

LA RESPONSABILITÀ DEI MEDIA

Le pubblicità che ci bombardano incessantemente fanno leva proprio su questo senso di inadeguatezza; e lo fanno attraverso standard di bellezza irrealistici. Per non parlare del ruolo meramente decorativo che hanno le donne in tanti programmi TV.

 

L’AVVENTO DEI SOCIAL MEDIA

I social media, se possibile, sono ancora più subdoli perché ci propongono dei termini di paragone apparentemente realistici: le persone che seguiamo non sono delle celebrities. Ma è solo un’illusione: tutti sappiamo che il selfie pubblicato è selezionato tra tantissimi scatti e magari anche ritoccato con i filtri. Ma tant’è.

 

LA TEORIA EVOLUZIONISTA

L’inclinazione alla bellezza fa parte di noi in modo molto profondo: per milioni di anni l’evoluzione della specie è avvenuta anche grazie alla selezione del partner secondo criteri estetici, che comprovassero salute e fertilità. Difficile quindi contrastare questi fattori biologici, però possiamo ridimensionarli e attualizzarli.

 

ESISTE UNA SOLUZIONE ALLA BEAUTY MANIA?

L’autrice di Beauty Mania in sostanza non contesta la naturale voglia di noi donne di sentirci belle, ma ci mette in guardia dal mettere la bellezza in cima alle nostre priorità. Perché sarebbe uno spreco di tempo e di risorse, nonché fonte di frustrazione nel lungo periodo.

Insomma ci invita a non farne una condizione per la nostra felicità, ma una scelta libera e volontaria di come apparire. Rifiutando il giudizio severo degli altri e, soprattutto, quello che finiamo per infliggere a noi stesse.

 

Giovedì 1 marzo interverrò ad una conversazione sul libro Beauty Mania presso ClubHouse Brera.

L’ingresso è solo su prenotazione, quindi se vi va di partecipare potete iscrivervi qui: http://bit.ly/2Ewmf9M.

Vi aspetto!

E nel frattempo sono curiosa di conoscere il vostro parere su questo tema che riguarda tutte noi…

Rossella Migliaccio
Italian Image Institute

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1 Commento

  1. Elena
    3 anni ago

    Ciao Rossella, sono approdata al tuo libro prima, al tuo blog poi e al tuo instagram dopo (le stories creano dipendenza!). So che il post è vecchio, ma mi hai invogliato a comprare il libro. Complimenti per l’articolo, concordo e credo dovremmo riflettere sul quanto chiediamo a noi stesse in termini di “perfezione”. Talvolta vedo donne imbruttirsi per inseguire chissà quali canoni estetici (sopracciglia tatuate nere e spesse alla angry birds, trucchi stracoprenti, outfit improbabili in ogni occasione e contesto, solo perché “è di moda” e non parliamo della chirurgia estetica). Sulla teoria evoluzionista c’è un interessante articolo sul blog “Psicofelicità” che parla delle regole dell’attrazione e aiuta a capire come “funzioniamo” quando scegliamo il partner o anche solo quando siamo attratti da un’altra persona. Ti seguo!

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